Cari Colleghi,
la situazione è ovviamente grave e l'angoscia sale ogni
volta che si ascoltano le dichiarazioni delle massime autorità nazionali e
locali. La dichiarazione di stato di pandemia, poi, certamente non aiuta.
Da più parti si chiedono indicazioni per lo svolgimento
dell'attività libero professionale, in questo momento di grande difficoltà.
È necessario premettere, alla luce dei provvedimenti
emanati dalle autorità competenti, nazionali, regionali e locali, che essi non
dispongono la chiusura degli studi medici. Pertanto, poiché Medici ed
Odontoiatri sono professionisti incaricati di un servizio di pubblica utilità,
e proprio per questo motivo, non possono chiudere lo studio.
È tuttavia indispensabile che i Medici e gli Odontoiatri
applichino le disposizioni previste dai recenti provvedimenti nazionali,
regionali, comunali, della Azienda USL ecc. (ai quali si rimanda), in materia
di prevenzione del contagio e della diffusione della infezione da coronavirus
(triage telefonico, indagine anamnestica, evitare il libero accesso in favore
della modalità per appuntamento ed evitare affollamenti in sala d'attesa,
mantenimento di adeguata distanza interpersonale, accurata igiene delle mani e
degli ambienti, ecc.).
Tutti i provvedimenti (DPCM, DPR, Ordinanze, ecc.) sono
facilmente reperibili nella homepage del sito dell'Ordine, nella sezione
"Notizie per gli iscritti" > "Coronavirus: tutti gli
aggiornamenti".
Vorrei qui esprimere, da parte del Consiglio Direttivo,
il ringraziamento a tutti i Colleghi, ai quali affiancherei gli altri
professionisti sanitari, per il lavoro insostituibile che stanno facendo.
Volentieri riferisco anche i ringraziamenti e gli attestati di stima che ricevo
da più parti, segnatamente dall'Assessore Tanti per l'Amministrazione Comunale
di Arezzo.
Non ha senso citare qualcuno piuttosto che un altro.
L'abnegazione con la quale tutti svolgono il proprio lavoro è la dimostrazione
lampante che il Giuramento Professionale non è solo una formalità e che il
Codice Deontologico resta comunque la stella polare della attività
professionale di ciascuno di noi.
Tutto questo nonostante che i Medici, come gli altri
professionisti sanitari, siano stati spesso lasciati soli, non siano stati
dotati, se non con grande ritardo, dei Dispositivi di Protezione Individuali, senza
rendersi conto che questo atteggiamento ha messo a repentaglio la salute dei
sanitari esponendoli ad una infezione assolutamente grave, e contribuendo
sicuramente a diffondere il contagio.
Grazie ancora a tutti, e buon lavoro.
Il Presidente
Lorenzo Droandi